Riso rosso e colesterolo
- dottpaolopancera

- 13 ago 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 24 ago 2021
Ormai da alcuni anni capita di entrare a contatto con persone restie ad assumere farmaci. Quando gli esami del sangue rilevano un aumento del colesterolo, sono tanti quelli che mi si rivolgono dicendo: “il mio Medico mi ha proposto di iniziare una cura con una pastiglietta da prendere alla sera ma io sono piuttosto restio ad assumere farmaci. Un mio conoscente da tempo sta assumendo delle compresse che sono a base di riso rosso. È una sostanza naturale pertanto ho pensato che ne parlerò con il mio Medico. Che ne pensa?”

Prima di tutto è bene dire che il riso rosso fermentato è tale perché viene modificato da un lievito che appunto ne determina quel colore. Tra le varie sostanze che apporta al riso c’è anche la monacolina un elemento che fa ridurre la produzione di colesterolo all’organismo che la assume. Il meccanismo d’azione è lo stesso di quei farmaci di cui spesso sentiamo parlare in queste situazioni: le statine ed in effetti il capostipite di tale famiglia, la lovastatina, è stata ricavata dal metabolismo di un tipo particolare di lieviti e in seguito anche di particolari funghi. Per di più indagini chimiche hanno dimostrato che lovastatina e monacolina k sono sostanze del tutto identiche.
Verrebbe quindi da chiedersi se allora non c’è differenza fra assumere una statina oppure inserire nella dieta il riso rosso o preparati a base di riso rosso.
Come abbiamo detto, sono sostanze analoghe e dallo stesso meccanismo d’azione. Una differenza potrebbe derivare dalla quantità assunta con il riso rosso, di norma inferiore rispetto alla classica compressa. Inoltre, se andassimo a considerare l’entità dell’azione farmacologica che, soprattutto con i derivati più recenti della lovastatina, risulta essere nettamente superiore.
" È comprensibile che ad una maggior azione metabolica possano essere legati più frequente comparsa di effetti collaterali, i più tipici dei quali possono essere artralgie e dolori muscolari."
Il Medico dovrà considerare modificazioni di dose o principio attivo adeguando le scelte alla esigenza di correzione del fattore di rischio nel singolo soggetto.
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